Disegno a matita di Flavio Lappo |
Si
parla del sacro fuoco dell’arte, ma esiste anche il sacro fuoco
della filosofia. Quel desiderio di cercare, interrogarsi, scoprirsi o
ri-scoprirsi. Ed è bello, anche se faticoso, perché i frutti si
raccolgono. Sapete come? Scoprendo anche la felicità! Tutto ciò che
desideriamo come esseri umani è stare bene e sappiamo che non
bastano gli oggetti materiali, ci vuole qualcosa di diverso e di più
impalpabile. Del resto, se i filosofi nei lunghi secoli che ci hanno
preceduto hanno passato la vita a pensare e a trasmettere le loro
considerazioni, a qualcosa sarà pur servito! Leggerli ci aiuta a
trovare la nostra strada e le loro riflessioni mi hanno aiutata a
giungere ad una considerazione: essere felici è molto facile, ognuno
deve trovare la propria felicità. Sì, ma come? Mi par di udire in
sottofondo questa domanda, ed ora provo a rispondere. Essere felici
24 ore su 24 è impossibile, si può esserlo in alcuni momenti,
quando ci si rende conto magari di aver imboccato la strada giusta.
Siamo felici quando l’uomo o la donna dei sogni ci ama, quando ci
nasce un bambino, quando apprezzano il nostro operato? Sì ma non
solo, noi cerchiamo anche appagamenti quotidiani e poi tutta la
fatica per arrivare alle grandi mete è pesante e ci rende infelici
specialmente se il risultato tarda. Fermiamoci un attimo a
riflettere: se siamo felici per pochi attimi e il resto è
sofferenza, che vita è? La chiave di accesso ad una vita serena e
appagante non sta solo nella vittoria e nelle grandi conquiste, ma
nel godere di cose apparentemente insignificanti come aiutare la
vecchietta ad attraversare la strada, cogliere il sorriso di un
bambino, respirare il cielo sereno, assaporare il benessere del
corpo, ascoltare una bella musica…tutte cose che non hanno un costo
monetario ma che nutrono il nostro bisogno di una serenità di fondo
e sono in grado di condurci verso attimi di felicità.
Ecco,
sono felice perché ora scrivendo questo articolo e spero di aiutare
qualcuno di voi a vivere un attimo di felicità!
Maria
Giovanna Farina
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