Disegno a matita di Flavio Lappo |
Le
bugie fanno parte della nostra vita quotidiana, non hanno sesso né
età: alzi la mano chi non ne ha mai detta una? Ci sono bugie
involontarie e bugie volontarie. Qualche anno fa la Cassazione ha
stabilito che non è reato dire bugie per difendere l’amante,
difendere cioè il suo onore dal pubblico dileggio. Questa può
considerarsi una legalizzazione del mentire? Direi di no, è solo un
richiamo all’onore e alla privatezza della persona quando per la
legge non ci sono di mezzo fatti gravi. La cosa che a noi interessa è
il mentire per il gusto di farlo al di là del bisogno di scagionare.
Per questo motivo osserviamo i nostri bambini e il loro rapporto col
mentire. Chi ama raccontare tante panzane lo fa spesso per realizzare
un desiderio che può essere quello di, almeno nella fantasia, vivere
una vita gratificante e allora racconta di essere un pilota, una
modella o amico/a di un vip. Raccontare le bugie è un’arte, sono
necessari alcuni requisiti: 1) avere ottima memoria per non cadere in
contraddizione 2) possedere spiccate capacità per giustificare in
modo credibile eventuali gaffe
3) spirito istrionico per essere creduti. Il mentire è anche un
utile strumento per crearsi uno spazio privato (fantastico o reale)
inaccessibile a chicchessia. E allora vediamo che chi ama mentire è
una persona che ha avuto poca libertà d'azione fin dalla più tenera
età, non è riuscita ad attirare a sé le persone, per cui ha dovuto
per raggiungere l’intento costruirsi una realtà parallela più
interessante della propria. Ricordo un bambino che, vivendo lontano
dal padre per molti mesi all'anno, dovette crearsi una vera e
propria realtà immaginaria per tollerare il dolore della mancanza.
Quindi raccontava di aver trascorso il fine settimana in una località
di mare dove sapeva che il padre si recava per lavoro, impreziosendo
il racconto con particolari del tutto inventati ma pertinenti. Questo
eccessivo uso della bugia fantastica gli procurò uno squilibrio del
comportamento che intaccò i suoi rapporti con gli altri. Ciò ci
insegna che la bugia fantastica aiuta entro certi limiti, ma non può
e non deve sostituire la gratificazione concreta, questo vale per
tutti i nostri rapporti con le cose e con le persone.
Fondamentale è non mentire a se stessi, la filosofia a partire da
Socrate ci ha insegnato ad eliminare le false idee della mente
attraverso un interrogarsi critico alla ricerca di risposte vere.
Maria Giovanna Farina
Maria Giovanna Farina
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