La ricerca del
tesoro è una tematica ricorrente in tanti romanzi d’avventura,
basta ricordare il celebre romanzo di A. Dumas (padre) Il
conte di Montecristo. Per
vedere l’isola Montecristo, che è una riserva naturale dal 1971
abitata da due guardiani e due guardie forestali, dobbiamo
avventurarci in barca al largo dell’arcipelago toscano (l’isola
si trova a circa 45 Km sud dell’isola d’Elba) perché non si può
approdarvi senza autorizzazione. Questo ammasso roccioso ha ispirato
una storia a lieto fine utile per le nostre riflessioni. La trama è
nota, Edmond Dantes viene incarcerato ingiustamente, ma trova il suo
riscatto sociale e umano grazie ad un abate che lo erudisce in
carcere e gli rivela la presenza di un tesoro nell’isola di
Montecristo. Dopo l’evasione Edmond va alla ricerca, trova il
tesoro…. Ritorna in mezzo agli altri completamente rinnovato. Una
storia che dà la speranza e la spinta a non arrendersi agli abusi
perché l’onestà trionfi. Nella vita reale non sempre le
ingiustizie trovano riscatto, ma se spostiamo sul piano simbolico
l’intera vicenda, (ricordiamo che la filosofia si occupa anche
della lettura simbolica del reale) ci rendiamo conto che l’isola
non è che l’individuo privo di relazioni, la mancanza di scambi
con gli altri è una prigione dalla quale si può uscire se si
intraprende la ricerca di sé. La ri-cerca di quel tesoro che c’è
in ognuno di noi ci allontana dall’isola dell’isolamento. Magari
è nascosto in fondo al mare della dimenticanza e la ricerca diventa
più intensa e difficile, ma ne vale sempre la pena. Nei romanzi i
tesori sono quasi sempre in fondo al mare, il mare per Jung è
l’inconscio collettivo dove risiede il patrimonio simbolico
dell’umanità. Quindi, solo ri-trovando noi stessi nel mare in cui
siamo immersi, anche attraverso il ri-appropriarci della lettura del
simbolico, possiamo crescere come individui non più isolati. Dopo
queste riflessioni, se visiterete le isolette al largo della Toscana,
potrete cogliere qualcosa in più del paesaggio, qualcosa di più
profondo che sfiora la vostra anima. Riflettendo sul romanzo di Dumas
con questa nuova visione possiamo meglio comprendere perché da
giovani si è attratti dai tesori nascosti, non si tratta solo di una
questione venale.
Maria Giovanna Farina
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