La curiosità è un
lato importante dell’essere umano, aiuta a conoscere il mondo. In
alcune persone però prevale quel tipo di curiosità che è
soprattutto “Farsi gli affari degli altri”. Questo atteggiamento,
se portato all’eccesso, diventa fastidioso e indisponente per chi
lo subisce, ciò accade quando ci si imbatte in un tipo di curiosità
che sconfina nel pettegolezzo, nell’osservare la vita altrui per
farne motivo di chiacchiere in alcuni casi anche diffamanti. E
pensare che essere curiosi aiuta a conoscere meglio gli altri, a
migliorare le nostre relazioni, a far progredire la conoscenza; al
contrario il pettegolezzo allontana ponendosi come giudizio
moralista, critica indignata che in modo del tutto sterile non fa che
aumentare la distanza dalle persone. Ci sono casi limite in cui il
pettegolezzo divenendo diffamazione rovina la carriera, la
reputazione e quindi la vita di chi è divenuto oggetto di
maldicenze. Cosa possiamo fare quotidianamente per recuperare, o far
recuperare, una sana e più proficua curiosità? È fondamentale
avere degli interessi personali in grado di assorbire i pensieri,
interessi gratificanti capaci di allontanare dal pettegolezzo. Chi è
affetto da curiosità pettegola non si rende conto e solitamente non
è disponibile a migliorarsi: il compito è tutto di chi gli vive
accanto. È utile spingere la persona, che desideriamo aiutare, a
cercarsi un hobby di facile realizzazione che impegnandola le
permetta di raggiungere buoni traguardi. Se il passatempo di chi
vogliamo “guarire” dalla curiosità è ad esempio cucinare, devo
spingerla a cercare sempre nuove ricette da realizzare per fornire
alla sua curiosità un giusto stimolo ed un canale costruttivo da
percorrere. Ricordiamo che la curiosità come pettegolezzo è un modo
per fuggire da se stessi, si osserva e scruta ossessivamente la vita
altrui per non guardare la propria; se la persona pettegola che ci
infastidisce è invece qualcuno al di fuori della nostra famiglia o
delle nostre amicizie, l'unico rimedio è mostrare disinteresse per
ciò che dice.
Maria Giovanna Farina
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