Chissà
quante volte avrete sentito dire, riferendosi a qualcuno non molto
solerte, fa “le orecchie da mercante” per dire che non ascolta,
che le parole gli entrano da un orecchio ed escono dall’altro,
ebbene solitamente accade nei casi un cui gli si chiede di fare
qualche lavoro che, per i più svariati motivi, non intende eseguire
eppure accade spesso che le orecchie da mercante si facciano anche in
situazioni in cui ascoltare e mettere in pratica ciò che viene detto
farebbe molto bene alla salute. Mi riferisco a tutti quei
suggerimenti relativi a comportamenti che non esito a definire
autolesionisti come il fumare, fare il bagno durante la digestione,
nutrirsi di cibo spazzatura come prodotti contenenti certi oli
vegetali quali di palma, di colza ed altri una volta usati per scopi
non alimentari. Perché non si dà ascolto? I motivi sono più d’uno
e il primo è che mettere in pratica certi suggerimenti come per
esempio controllare quello che si introduce nel nostro organismo è
faticoso, implica informarsi, leggere e perché no fare anche delle
rinunce nei confronti di sostanze che si è abituati a consumare da
sempre. Secondo, se li vendono vuol dire che non fanno male e quindi
perché privarsene? Terzo se la pubblicità li esalta come ottimi non
c’è motivo per eliminarli. Quarto e non ultimo, se si dovesse
eliminare tutto quello che fa male non si mangerebbe più niente. In
poche parole tanto vale continuare ad avvelenarsi e ingrassare quelli
che con il tabacco, gli oli di palma e tante altre schifezze hanno
creato un impero alla faccia di quelli che fanno orecchie da mercante
Max
Bonfanti, filosofo analista
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