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Acrilico su tela di Flavio Lappo |
Perché proviamo
simpatia per qualcuno? Che cosa ci rende simpatici agli altri? Non
c’è nulla di razionale nella simpatia infatti si prova per
qualcuno al di là della sua bellezza, bravura, moralità… Essa è
qualcosa di diverso dall’amore anche se difficilmente si può
provare antipatia per qualcuno che si ama. I filosofi non si sono
molto occupati di definire la simpatia, un’analisi esauriente fu
condotta dal filosofo tedesco Max Scheler (1874-1928) che fece una
netta distinzione tra simpatia e contagio emotivo proprio di un
gruppo. Si tratta di quel particolare stato emotivo che vivono ad
esempio i fan di un cantante per cui provano la stessa emozione
quando lo ascoltano ad un concerto. Questa non è simpatia perché la
simpatia è il partecipare ai sentimenti di un’altra persona senza
per questo condividerli. La simpatia è comprensione, affettività e
magari un certo grado di amicizia senza perdere la propria
individualità separata, perciò essa non annulla la diversità tra
le persone ma si rivolge all’altro senza rimanere coinvolta nei
suoi interessi. La simpatia permette di capire l’altro, di mettersi
idealmente nei suoi panni e di scorgere eventualmente i problemi che
sono nella sua vita. Con la simpatia si può provare dispiacimento,
quando ad esempio un nostro amico perde il lavoro, ci dispiace, lo
capiamo e comprendiamo il suo tormento, ma non stiamo male come lui.
Concludendo, quando proviamo simpatia per qualcuno è utile
approfondire la conoscenza perché la simpatia favorisce un rapporto
paritario e di scambio. Alla domanda perché proviamo simpatia per
qualcuno possiamo rispondere che chi ci è simpatico, al di là delle
sue caratteristiche positive o negative, mette in scena parti di noi
a cui siamo affezionati, questa è la ragione per cui è così facile
entrare in sintonia e provare simpatia per quella persona. La
simpatia è una forza di attrazione che scatta nei confronti di
qualcuno, per cui essere se stessi è il modo migliore per essere
simpatici.
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