In
occasione dell'uscita del suo ultimo libro, ho incontrato Nicoletta
Poli, filosofa e consulente filosofico, per conoscere che cosa l'ha
spinta a
raccontare questa storia.
Sul
ponte dell'arcobaleno”, il tuo nuovo romanzo. Non si anticipano i
contenuti di un romanzo per non togliere il gusto della scoperta
leggendolo. Cosa ti ha spinta alla scrittura di questo libro?
"Sul
ponte dell’arcobaleno” nasce, come al solito ed anzitutto,
dall’esigenza di vivere più vite e di immedesimarmi in personaggi
anche molto diversi da me per sperimentare nuove emozioni ed
apprendere sempre più dall’infinita variegata natura umana. Ma
nasce anche dall’esigenza di denunciare un sistema gravido di
contraddizioni, permeato da una totale assenza di etica in un’Italia
che avvalla le mafie e deride l’onestà di molti cittadini che
vorrebbero un mondo migliore. E poi nasce dalla consapevolezza della
nostra mortalità, di quel destino comune che dovrebbe stimolarci a
lasciare un segno di benevolenza su questa terra. Infine, uno stimolo
importante è stato rappresentato dal mio amore per gli animali e per
la natura.
Ci
sarà un momento in cui ci si ricongiungerà con chi abbiamo perduto
sul ponte dell’arcobaleno, animali compresi. Ne parli come di una
leggenda, ma al di là di ciò possiamo trovare in questa idea un
significato simbolico utile alla nostra vita?
Che
la vita è preziosa e che ognuno di noi ha la sua missione in questo
mondo. Bisogna amarla la vita e valorizzare al meglio il tempo che
abbiamo a disposizione. E comprendere che la vita è un miracolo e
anche il fatto di essere amati è un miracolo. L’amore - per esseri
umani ed animali – è il fil rouge che ci connette e ci fa
ritrovare tutti, prima poi, fratelli in questo universo.
La
malattia è un attacco cruento ad una parte di noi, il corpo:
dobbiamo conviverci, trovare la forza di guarire per andare avanti e
guarire. Cosa lascia questa esperienza?
È
come scoperchiare il vaso di Pandora e trovarsi improvvisamente la
speranza tra le mani. Una cosa che luccica, bella ed attraente, ma
che non è così semplice da portare con sé tutti i giorni. Poi
piano piano impari a conviverci, scoprendo che senza di lei non
potresti più esistere. E la vita assume tutta un’altra
prospettiva: più umana, meno ego centrata, più comprensiva nei
confronti della sofferenza altrui. Si viaggia più in rete, come
dire. Capisci che siamo tutti indissolubilmente legati gli uni agli
altri con un unico comune destino: quello di essere a termine. Ma in
questo viaggio a termine apprezzi la memoria del mondo, la
meravigliosa gioia di vivere e raccontare.
Quali
sono gli esseri più capaci, e per questo irrinunciabili, di starci
accanto e farci superare il momento difficile?
Innanzi
tutto siamo noi stessi che dobbiamo saper convivere con la
consapevolezza della nostra finitezza. Poi, certo, anche i
famigliari, gli amici che però non puoi sovraccaricare di
responsabilità ed ansie. E anche gli animali, in particolare i gatti
che amo infinitamente per la loro discrezione e silenzi pieni di
parole.
Anche
la morte conduce metaforicamente ad una rinascita, un filosofo
pratico come affronta questo passaggio della vita?
Come
dice qualcuno, dovremmo morire un po’ ogni giorno per capire il
senso profondo della nostra vita. Ci vuole tutta la vita per imparare
a vivere e, quel che forse sembrerà più strano, ci vuole tutta la
vita per imparare a morire. E, dopo la morte, la rinascita. Nei
momenti difficili della vita la filosofia è l’unica medicina che
ci può aiutare ad accettare la nostra finitezza. La filosofia nasce
dall'esigenza dell'uomo di rispondere alle domande fondamentali della
vita, ed è, come dice Aristotele, attività "nata dal dolore e
dalla meraviglia". Filosofia è dialogo. E il dialogo non è
gioco, una chiacchiera, è una cosa seria. Il dialogo, come dire,
“sbroglia delle matasse”, come ben ci insegna Socrate, arriva ad
una sorta di verità provvisoria. E Socrate vedeva nella filosofia lo
strumento principe del risveglio della coscienza morale. Il filosofo
pratico può sostenere la persona a pensare più chiaramente, ad
indagare nel magma della sua – spesso tacita e non consapevolizzata
- filosofia di vita e del suo sistema di valori. La nostra è una
professione meravigliosa che può aiutare tante persone che hanno
problemi di diverso tipo. La filosofia cura l’anima e fa diventare
saggi e felici. Il riprendere in mano la propria vita, conquistare il
coraggio di vivere e pensare con saggezza è una delle finalità
della consulenza filosofica. Ho visto tante persone che, facendo
questo percorso, sono come risorte, hanno visto aprirsi davanti tante
strade e tante opportunità impensabili.
Perché
leggere il tuo romanzo?
È
un libro che, a detta di alcuni scrittori che l'hanno letto,
incuriosisce al punto che si legge in un paio di giorni, commuove,
intriga e fa riflettere su molti temi. A mio modesto parere, per
essere efficace, uno scrittore deve attenersi alla verosimiglianza
anche se il tessuto narrativo è completamente fuori dalla realtà.
Un personaggio deve essere credibile anche se vive ed opera su
Plutone. E poi bisogna avere la capacità di inventare delle storie
credibili anche su un terreno poco credibile e di scindersi in tante
anime differenti che possono dialogare tra loro. Forse la scrittura è
più un’operazione di dissolvimento dell’ego in tanti io, una
sorta di operazione schizofrenica. Talvolta terapeutica e talvolta
no. Io ci ho provato. E a detta anche dell’illustre prefattore Gian
Ruggero Manzoni, che stimo come artista a 360 gradi, sembra che ci
sia riuscita. Ma bisogna migliorare. Sempre.
Maria
Giovanna Farina
Il
libro: “Sul
ponte dell’arcobaleno” è un romanzo che narra le storie di
Lucia, Petrella, Carla, Marcello, Visone e Karma ossia di sei
personaggi molto diversi tra loro per età e vissuti, con in comune
eventi stranamente similari e magiche coincidenze: una forte passione
amorosa, l’appuntamento con la patologia incurabile di un proprio
caro, l’incontro con gatti e cani dal nome Medone, la speranza di
approdare prima o poi al luogo leggendario del ponte dell’arcobaleno
ove si potranno riabbracciare finalmente umani e animali tanto
amati in vita. Lucia, Petrella, Carla, Marcello, Visone e Karma
snocciolano la loro vita intensa, complessa, gravida di avvenimenti e
talvolta spericolata, sullo sfondo della storia dell’Italia
contemporanea tra amori, truffe, mafia, n’drangheta, camorra,
massoneria e sogni di un mondo migliore. Prefazione
di Gian Ruggero Manzoni
ed.
Book Sprint
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