Casa di riposo? No grazie!



Esistono alternative alle case di riposo?”, mi ha chiesto un’amica di recente, preoccupata che una sua parente non più giovane, tuttora in buone condizioni fisiche, possa ritrovarsi presto a dover ripiegare su una soluzione di questo tipo, visto che è rimasta sola, ha bisogno di una mano, ma non le arride l’idea di una badante in casa.
Certo che esistono”, le ho risposto con un sorriso. Ci sono località che offrono più di un’alternativa e altre che ne offrono meno, però in Italia la situazione diventa sempre più incoraggiante.
In particolare, per gli anziani che godono ancora di una condizione di salute buona o discreta, autosufficienti o quasi, che non richiedono, per intenderci, cure continuative e/o sofisticate, tali da essere costretti a un ricovero in casa di cura, per questi anziani fortunati c’è la possibilità di alloggiare in strutture residenziali (le famose Comunità Alloggio), alcune delle quali davvero molto belle. È come se si andasse a vivere in un residence in cui le camere (singole o doppie) sono dotate di ogni comfort, dove è possibile portarsi dietro pezzi di arredamento oppure semplicemente oggetti della propria abitazione originaria, in modo da sentirsi circondati da qualcosa di familiare e rassicurante. I servizi igienici sono comuni a un numero ridotto di camere e in genere gli ospiti non sono più di 12. Ci sono delle zone comuni, come la cucina, la lavanderia, la sala da pranzo, la sala Tv, la sala delle riunioni, gli spogliatoi, il giardino. Alcune strutture sono inserite in un contesto ambientale incantevole, immerse nel verde o vicino ai laghi o ai fiumi e questo rende ancora più gradevole il soggiorno.
Perché andare in una Comunità Alloggio per anziani?
Perché, anche se la persona non necessita di ricovero, può tuttavia trovarsi in una situazione esistenziale difficoltosa, come la non piena autonomia o la solitudine, che non è di certo una buona compagna. Allora, in strutture residenziali di questo tipo la persona ha la possibilità di coltivare contatti umani e di essere coinvolta dagli operatori in attività piacevoli, senza sentirsi ospedalizzata. Infatti, alla Comunità Alloggio afferisce personale sanitario (in genere infermieri, ma, a necessità, anche medici, che si recano periodicamente ad effettuare visite e somministrare cure e terapie), ma anche personale socio/assistenziale, oltre al personale ausiliario che si fa carico di quelle pulizie che alcuni anziani non sono più in grado di fare. E così troviamo assistenti sociali, educatori, talvolta psicologi, che si occupano della persona nella sua interezza. Vengono organizzate uscite nel territorio, per non perdere il contatto con il mondo esterno, per poter fruire di momenti ricreativi, ma anche culturali (una visita a un museo, a una mostra o la visione di un film al cinema o di uno spettacolo teatrale, ad esempio). Ma, all’interno della struttura, vengono pianificate e realizzate anche attività giornaliere che occupano il tempo degli anziani in maniera positiva e costruttiva, ad esempio cineforum, letture collettive, giochi, balli, laboratori artistici come la pittura, il canto, il giardinaggio e via discorrendo. Il tutto in un contesto protetto, dove l’anziano sa che in caso di necessità, di giorno come di notte, può chiedere aiuto e assistenza. In questo modo la persona anziana può dedicarsi alle attività che preferisce e sentire che la propria vita ha ancora un senso.

Eleonora Castellano, docente e psicologa

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