Italo Calvino, scrittore
del novecento dove la caratteristica maggiore della sua produzione è una forma
narrativa tra il ricordo e la fiaba, è autore de Il barone rampante, una
storia originale e fantastica dove l’interprete, figlio di un barone, per
ribellarsi ai diktat paterni si rifugia su un albero del giardino per non scendere
mai più. Si costruisce una capanna e si sposta camminando e saltando da un
albero all'altro. Un racconto che ha affascinato tanti adolescenti in un’epoca
della vita così ricca di ribellione, ma è anche un invito a staccare i piedi da
terra per vivere un po’ al di sopra e al di fuori dei soliti stretti confini
terreni. Camminare sugli alberi permette di staccarsi dalla terra, dalla
concretezza. Da ragazzi è più facile da adulti meno, per questo motivo questa storia
affascina ed è utile anche agli adulti. Vivere sugli alberi dà la possibilità
di osservare la vita da un altro punto dì osservazione e scrutare lo scorrere
degli avvenimenti senza esserne direttamente coinvolti. Sicuramente il Barone
rampante è stato un ottimista, non è facile credere nella riuscita prendendo
una decisione così estrema. Certamente l'incoscienza dell'età aiuta, ma non
basta: è necessario un quid per poter cambiare il mondo e lui lo possedeva. A
noi non resta che allenarci cogliendo minuti giornalieri di libertà assoluta,
magari leggendo questa storia o semplicemente isolando la mente dalla
pesantezza quotidiana: almeno per pochi minuti al giorno!
Maria Giovanna Farina
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