Milano e la speranza

Piazza Duomo, foto di Ivano Grammatica, marzo 2020
In questi momenti di momentanea sospensione delle relazioni tradizionali, abbiamo tutti bisogno di speranza e non solo di regole certe per evitare il contagio. Come sempre l'arte sa esserci d'aiuto soprattutto quella visuale capace di attrarre la nostra attenzione. La fotografia di Ivano Grammatica parla al nostro cuore, al nostro amino ferito, sopratutto credo sia in grado di farlo ai milanesi che nel Duomo vedono la loro identità al di là del credo religioso. El Dom de Milan, come lo udivamo nominare da un milanese che è in via di estinzione, ci rappresenta anche fuori dalla città, è un simbolo di unione, di arte sublime, di religiosità alta, di uno sguardo benefico sulla metropoli.
Questa fotografia deve diventare il simbolo della ri-nascita della nostra milanesità, ma anche, e soprattutto, della italianità ferita: la vita quotidiana riprenderà forte e fiera. L'occhio del fotografo ha catturato l'attimo del nuovo che giungerà, i piccioni in gruppo sembrano, nel loro essere vivi e pasciuti, attendere che piazza Duomo tornerà a riempirsi, osservano il Duomo certi che i turisti occuperanno nuovamente lo spazio vuoto per sbriciolare, per perdere pezzetti di focacce e panini o per lanciare, in barba alle regole. qualche mollica di pane.
Il Duomo è paziente, attende e ci ricorda la nostra storia.

Maria Giovanna Farina


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