I complimenti non sono molestie

Immagine tratta da Maison Galateo
Un argomento, quello che trattiamo quest'oggi, che sicuramente potrà infastidire o creare anche dei malintesi, perché ci sarà certamente qualcuno a favore e qualcuno contro il titolo che abbiamo appena pubblicato.
L' argomento è importante, perché in questi ultimi mesi le vicende di cronaca hanno coinvolto uomini e donne e hanno fatto come si suol dire di ogni erba un fascio, creando in alcuni casi, problemi e malintesi.
Dopo la denuncia di un'attrice italiana, seguita da attrici di tutto il mondo, contro un produttore americano, sono scattate ripetute denunce e addirittura è nato l'ormai noto movimento “Me too", contro le molestie sessuali che uomini in gran parte di potere, ma non soltanto loro, hanno agito nei confronti dell'altro sesso.
Siamo tutti perfettamente d'accordo e facciamo fronte comune contro qualsiasi tipo di molestia che crei disagio negli altri, molestia fisica o anche condizionamento psicologico, ma facciamo differenza tra queste ultime e dei semplici apprezzamenti che possono essere anche un po' spinti, un po' piccanti, e che non fanno parte di quella categoria terribile delle vere e proprie molestie.
A seguito di queste vicende, in Francia è anche stata stabilita una legge, secondo la quale può essere multato l'uomo che rivolge parole ammiccanti per strada ad una sconosciuta. Stiamo scherzando? Bisogna saper valutare una situazione rispetto ad un'altra, perchè se tutto si appiattisce su questa linea non troveremmo, nemmeno a cercarlo col lanternino, un uomo che guardi una donna per un semplice complimento.
E la differenza è proprio questa: un apprezzamento, riferito anche ad una parte di spiccato significato sessuale in una donna, può farci male? Non lo credo; ad ogni donna un ammiccamento o un complimento può fare piacere e non credo a quelle signore che dicono di non apprezzarlo. Chi non apprezza...tira dritto. Ma anzi, a volte un fischio per strada, sempre che ce ne siano ancora, o uno sguardo prolungato, possono trasformare una giornata triste in una giornata colorata e questo noi donne ben lo sappiamo.
Continuando sulla falsariga del movimento "Me too", si rischia inoltre di penalizzare quel gioco fantastico che è il gioco della seduzione che ha sempre tenuto in vita il rapporto tra i due sessi.
Oltre a questo naturalmente c'è da tenere in considerazione anche che, giudicando in modo indiscriminato, alcune persone si sono trovate rovinate la reputazione e la carriera.
Un esempio su tutti quello dell'attore Morgan Freeman, un uomo di 80 anni che messo di fronte ad accuse di comportamenti che non ha assolutamente agito, ha pubblicamente detto:
"Sono devastato al pensiero che 80 anni della mia vita sono a rischio di essere rovinati, in un battito di ciglia, dalle cose che i media hanno pubblicato. Tutte le vittime di abusi e molestie sessuali meritano di essere ascoltate. E noi dobbiamo ascoltarle. Ma non è giusto mettere sullo stesso piano gli abusi sessuali con un complimento o con l'umorismo. Ammetto di essere una persona che cerca sempre di far sentire le donne – e gli uomini – a loro agio ed apprezzati. Per questo spesso tendo a scherzare e fare complimenti, in un modo che ho sempre pensato fosse simpatico e spensierato. È ovvio che non sono stato capito nei miei intenti, e per questo ho chiesto scusa e continuerò a chiedere scusa a tutti coloro che ho offeso, anche se involontariamente».
Dopo tutto questo, che non è una semplice premessa, bisogna però darsi da fare per arginare questo infestante problema delle vere molestie e della violenza.
Servono leggi, norme sicure e chiare, punizioni certe.
Paletti che individuino i confini tra quello che è reato e quello che non lo è, colpendo severamente che oltrepassa i limiti.
Perché questi sono problemi, ma ben più gravi quelli che sfociano in femminicidi e delitti.
Noi vogliamo però lasciare questi ultimi temi a chi ne sa più di noi; fermiamoci al nostro titolo e comportiamoci di conseguenza.
Con ironia ed intelligenza, le donne sanno difendere il proprio io e la propria dignità. E se un macho ci passa accanto, un bel fischio glielo possiamo lanciare noi, perché no?
Giuliana Pedroli, giornalista ed esperta di comunicazione

Nessun commento:

Posta un commento