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immagine tratta da Il fatto quotidiano |
L’altro
giorno, camminando per una via di Milano incrociai una bella ragazza
in abiti decisamente succinti: una minigonna vertiginosa sopra un
paio di calze a rete a larghe maglie nere ed un top che lasciava
intravvedere senza troppo aiuto della fantasia un seno prosperoso e
dulcis in fundo un paio di scarpe con i tacchi a spillo. Vista senza
dubbio piacevole, almeno per un maschio, ma niente di più se nonché
dietro di lei, a pochi metri, una donna sulla sessantina che senza
farsi troppi problemi, rivolgendosi a me disse: ”Ma dove va quella
lì vestita così?” io allargai le braccia come per dire “cosa
vuole che ne sappia” e lei di rimando. “E poi dicono che
succedono certe cose”.
Avrei
voluto dirle che saranno fatti suoi, ma di fronte ad una certa
mentalità schiava dei retaggi più retrivi c’è poco da dire,
nulla avrebbe potuto fare cambiare idea alla pudica signora.
La
frase che più mi ha dato fastidio e da pensare, è stata “e poi
dicono che succedono certe cose”, soprattutto perché
pronunciata da un’appartenente al sesso femminile.
Che
una donna sentenzi contro sé stessa e tutta la sua categoria lo
trovo assurdo eppure il maschilismo colpisce anche il cosiddetto
sesso debole, anzi a volte sono proprio loro, le donne, a tirarsi la
zappa sui piedi cercando di giustificare i comportamenti aggressivi
del maschio.
Una
donna dovrebbe poter andare in giro anche nuda senza che qualcuno
ravveda in ciò un esplicito invito ad usarle violenza, tuttalpiù
saranno poi gli eventuali organi preposti ad occuparsene in sede
clinica.
Purtroppo
molte donne arrivano a giustificare le percosse che ricevono dicendo
che se il loro uomo se ne infischiasse di loro non le picchierebbe e
quindi le botte sono un sintomo d’amore.
Che
fare? Come sempre il problema va risolto alle radici, in primis con
un’educazione familiare e scolastica improntata al rispetto delle
persone e delle cose.
Non
ci vorrebbe molto eppure, complici leggi, mass media, retaggi, la non
messa in discussione di certi comportamenti e beceri luoghi comuni,
anche le cose più semplici e naturali come dire un semplice grazie o
non gettare cartacce per terra possono diventare difficili.
Max
Bonfanti, filosofo
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