Quante volte ce lo siamo sentiti dire o lo
abbiamo letto in calce ad una lettera? Ma cosa vuol dire “Ti saluto con
affetto?” Crediamo che quella persona ci voglia bene e siamo sicuri di avere un
amico o un'amica fidata che starà sempre dalla nostra parte, ma non è sempre e
del tutto così. Anzi! La parola affetto indica sentimenti positivi ma anche
negativi che proviamo per una persona. E allora vuol dire che non dobbiamo
fidarci di queste dichiarazioni “d'amore”? In tutte le situazioni c'è una
percentuale di possibilità che qualcosa avvenga in un modo o nell'altro, sta a
noi capirne il senso nel grande mare della comunicazione. Quindi da questo
momento in poi se volete avere un amore sicuro nella percentuale della massima
possibilità, occhi aperti! Dobbiamo soffermarci su chi ha scritto “con
affetto...” e capire quali rapporti vive con noi. Di lavoro? Può darsi che ci
voglia bene, ma le possibilità cadono spesso come una palla di piombo giù per
una discesa. È il nostro vicino di casa? Qui va un po' meglio, ma converrete
che c'è la possibilità di un tentativo di pratiche di buona vicinanza: litigare
con l'inquilino della porta accanto non è un'idea geniale. Se l'affetto è,
infine, in una mail del panettiere che vi consegna il pane ogni giorno, i casi
sono due: o lui viene perché è innamorato di voi oppure siete così
incredibilmente esigenti, al limite dell'insopportabile, che quell'affetto è
sicuramente accompagnato da un bel segreto pensiero: “Che grande enorme,
insopportabile, rompiscatole che sei!”. Ma perché allora scrive con affetto se
mi detesta? Perché è antipatico ammettere il negativo e in questo caso anche
sconveniente.
Le pratiche di buona educazione ci fanno
usare termini stereotipati, ma non dobbiamo scordarci i veri sentimenti di cui siamo
capaci. Meglio, forse, usare parole spoglie ma provare sentimenti autentici!