- Signora, guardi che
questa è l'unica cassa aperta – è il mio avviso all'indirizzo di
una donna che incurante della fila e dello spazio angusto cerca di
passare con il carrello facendosi strada con una certa prepotenza.
Siamo al supermercato, in una comune mattina di domenica, le persone
sembrano rilassate, tranquille per il fatto di non dover andare sul
posto di lavoro. C'è chi scambia due parole con il vicino di fila e
chi immancabilmente consulta il telefono... la signora in questione
irrompe nella fila composta creando disordine, scomponendo anche
l'ordine interiore di chi accetta di attendere il proprio turno. Dopo
qualche secondo, la signora dal carrello nervoso, mi risponde
- Non ho alcuna
intenzione di perdere tempo e fare il giro più lungo per non passare
attraverso la fila e poi non si preoccupi, io devo fare la spesa
Il gelo scende sulla
piccola comunità dei presenti, solo una signora mi sussurra
- E pensare che lei è
stata così gentile, l'ha avvertita senza lamentarsi
Sono stata gentile, è
vero, ma la signora prepotente ha compreso che il mio discorso voleva
farle notare di essere in errore e il messaggio più o meno latente
era “Deve passare proprio di qui?”
lo ha compreso e ciò ci
dice quanto sia abituata ad infischiarsene del prossimo, ciò che
conta è lei stessa. Cosa rispondere ad una persona di questo genere?
- Non siamo soli, ci sono
anche gli altri -
E chissà che piano piano
non capisca il suo errore prepotente.
Maria Giovanna Farina
Nessun commento:
Posta un commento